ambiente

Il Ciclo del Riciclo

Posted by Marco Frattola on April 01, 2009
ambiente, didattica, eventi / No Comments

Il Ciclo del Riciclo®

La Mostra rappresenta per il visitatore un’occasione per conoscere e approfondire il ciclo di vita di molti dei materiali che costituiscono gli oggetti e gli imballi di uso quotidiano e il destino finale dei materiali raccolti tramite la raccolta differenziata e promuovere l’ecoinnovazione nella realizzazione di nuovi prodotti.

Attraverso l’ausilio di poster illustrativi, schede tecniche, materiale di consultazione e oggetti esposti lo spazio espositivo – caratterizzato da un allestimento eco-sostenibile – si snoderà in percorsi tematici dove verrà illustrata la storia dei materiali (carta, plastica, legno, vetro, metalli, apparecchi elettrici ed elettronici, gomma, tessuti, oli, materiali organici e compost ecc.) e dove il visitatore potrà “toccare con mano” gli oggetti ottenuti con materiale riciclato e apprendere le innumerevoli possibilità di riutilizzo di buona parte dei materiali che ogni giorno passano nelle nostre case. Inoltre, per favorire una maggiore consapevolezza e indirizzare il consumatore a un acquisto più consapevole, la rassegna fornirà informazioni utili per destreggiarsi nel variegato mondo dei simboli, dei marchi e delle etichette presenti sui prodotti in commercio, illustrando l’impatto ambientale di quest’ultimi in tutto il loro ciclo di vita.

Il Ciclo del Riciclo® è una mostra itinerante che ha lo scopo di diffondere tra amministrazioni, imprese e cittadini le logiche del ciclo di vita di prodotti e materiali.

Un viaggio, dunque, per sensibilizzare mondo della produzione e dei consumatori sull’importanza delle 3R (Riduci, Riusa, Ricicla) e far comprendere che uno stile di vita responsabile nel consumo e nella produzione è l’unica strada da perseguire.

La mostra il Ciclo del Riciclo® è dal 23 marzo al 9 aprile 2009 a Carugate presso il Comprensorio in Via San Francesco.
La mostra è aperta dalle 9 alle 12 dal lunedì al venerdì per le scuole e il sabato e la domenica dalle 15 alle 18.30.

Struttura della mostra Il Ciclo del Riciclo®

La mostra è articolata in tre aree tematiche:

  • materiali, loro riciclo e attuali applicazioni;
  • simboli ed etichettature;
  • introduzione ai metodi di analisi del ciclo di vita e all’ecoinnovazione.

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Una catena rinnovabile

Posted by Marco Frattola on February 13, 2009
ambiente, politica / 8 Comments

Il Sole Che Ride

Dal blog di Kuda:

Nella finanziaria del 2008 il Governo Prodi aveva introdotto, a decorrere dal 10 gennaio 2009, l’obbligo per gli edifici di nuova costruzione, ai fini del rilascio del permesso di costruire, l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento.
Il governo italiano persiste con questo atteggiamento miope, arretrato e irragionevole e non perde occasione per portare avanti una malcelata battaglia contro la difesa ambientale. Fortunatamente alcuni comuni hanno già introdotto l’obbligo, ma le sostanze nocive non si fermano ai confini comunali. Chiediamo a gran voce che l’obbligo venga re-introdotto alla Camera.

Manifestiamo, in questa catena virtuale, la richiesta che venga re-introdotto alla Camera l’obbligo per le nuove costruzioni di produzione di energia da fonti rinnovabili:

ilKuda, CernuscoTV, Osservatorio sul Razzismo in Italia, Zadig, Follonica, Marcella Zappaterra, Alessandro Ronchi, Verdi Forlì-Cesena, Verdi Emilia Romagna, BaseVerde, Blog del Giorno, Letizia Palmisano, LETIZIA’S BLOG, Fiore Blog, Verdi di Ferrara, il Derviscio, Ciwati, PD Cogliate, Sale del mondo, Informazione senza filtro, Ladri di marmellate, Resistenza civile, Life in Italy, Ma’pe iabbu, Maurizio Baruffi, Dea Maltea, Eco, Sciura Pina, SpreadRSS, Tau2 Zero, BlogEko, Marcello Saponaro, Amico Fragile, Ambiental..mente, Pd Vedano, Writer, Voglio il fotovoltaico, No turbina gas, agorambiente, laStanzaDelBarone, Opinioni e Benessere, il Filo di Arianna, Maxso’s blog, Jacopo Fo, Evil Genius, Gianluca Aiello, YourPage.

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“Appello per i Parchi della Lombardia”

Posted by Marco Frattola on February 12, 2009
ambiente, politica / No Comments

Appello per i Parchi della Lombardia” di Giuseppe Civati

Fate girare. Importante, importantissimo.

Con la sconfitta dell’emendamento “ammazzaparchi” pensavamo di aver respinto definitivamente l’assalto alla aree protette lombarde. Ma purtroppo non è proprio così. La giunta regionale ha infatti presentato un progetto di legge sui parchi (Pdl 289 – dgr 05/12/2007) che è pessimo e che assesterà un duro colpo al sistema dei parchi lombardo, che invece è ricco, in salute e richiede norme chiare per proseguire lungo la strada di uno sviluppo sostenibile, integrato anche con le attività delle comunità che vi risiedono. Dopo i primi passaggi in Commissione Ambiente del Consiglio regionale, l’ultimo oggi, abbiamo avuto modo di rilevare che tutta la legge desta molta preoccupazione e che la maggioranza e la stessa giunta regionale hanno idee molto confuse sull’intero provvedimento. Una confusione pericolosa, che rischia di indebolire il sistema delle aree protette lombarde e di rompere gli ultimi argini contro l’impetuoso consumo di suolo in Lombardia. Il progetto di legge prevede la nomina da parte della Regione dei direttori dei parchi, che indebolisce i Parchi stessi ed espone gli enti agli interessi che di volta in volta dovessero premere sui vertici dell’amministrazione regionale. Inoltre la modifica della forma giuridica al momento ipotizzata dalla Giunta rischia di determinare una forte riduzione dei finanziamenti e dell’utilizzo dei fondi a disposizione dei Parchi.
Ma non è tutto. C’è anche e soprattutto un forte rischio di riaprire le porte alle speculazioni edilizie: nel progetto di legge è previsto infatti che la giunta regionale nella fase istruttoria del piano di coordinamento del parco o di sue varianti, su proposte specifiche degli enti locali, leggi nuove urbanizzazioni, garantisce il confronto tra l’ente gestore e il comune. In caso di conflitto tra parco ed ente locale, quasi evocato dalla attuale proposta della Regione, ci penserà la Regione a metterci un mattone sopra, è proprio il caso di dire.
Tutto ciò è inaccettabile: la giunta regionale approfitta di ogni occasione per rilanciare strumenti legislativi che indeboliscono il sistema delle aree protette che invece va tutelato e promosso, anche con iniziative economiche sostenibili, come il turismo naturalistico e le produzioni agricole di qualità. Con questo appello chiediamo anzitutto che si avvii un tavolo con i presidenti dei Parchi, con le associazioni e i Comuni per studiare e avviare alla discussione in Consiglio regionale una legge condivisa e organica che rafforzi le tutele dei Parchi e garantisca un vero sviluppo del patrimonio naturale e agricolo della Lombardia.
I consiglieri regionali della commissione Ambiente: Mario Agostinelli, Dionigi Guindani, Carlo Monguzzi, Fortunato Pedrazzi, Francesco Prina, Arturo Squassina e il vostro affezionatissimo.

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segnalazione eventi: 15, 21, 24 gennaio 2009

Posted by Marco Frattola on January 14, 2009
ambiente, eventi, immigrazione, politica / No Comments

Su Facebook sto ricevendo in questi giorni inviti a incontri e convegni parecchio interessanti, peccato non poter partecipare a tutti, dal momento che alcuni sono infrasettimanali.

Trovo comunque interessante fare eco a questi appuntamenti:


Imprenditori immigrati in Italia: chi, dove, come - Il primo rapporto organico realizzato dalla Fondazione Ethnoland

15/12/2009 – Imprenditori immigrati in Italia: chi, dove, come – Il primo rapporto organico realizzato dalla Fondazione Ethnoland
(10:30 ÷ 12:30) – Circolo della Stampa (Sala Montanelli) – Corso Venezia 16 – Milano


Abbiamo dimenticato la cultura? Alla ricerca della cultura in Italia...
21/01/2009 – “Abbiamo dimenticato la cultura? Alla ricerca della cultura in Italia…”
(10:00 ÷ 18:00) – Teatro Litta – Corso Magenta, 24 – Milano


carovana pd - seconda tappa

24/01/2009 – La seconda tappa della Carovana del PD
Genova

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“Aria di Pianura”

Posted by Marco Frattola on January 12, 2009
ambiente, eventi, politica / No Comments

faccio volentieri eco alla segnalazione di michele merola:

Sabato 17 gennaio 2009

Auditorium Consiglio Regione Lombardia, Via Galvani 10 (St. Centrale)


ARIA DI PIANURA

Come migliorare la qualità dell’Aria in Pianura padana (e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, agganciando il treno dell’economia verde europea).

Organizzazione

PD Lombardia – Gruppo PD Consiglio regionale - Ecologisti democratici

Introduzione – Il problema, le richieste del territorio

Ore 9.30 – introduce e coordina Maria Berrini, PD Lombardia

  • Qualita’ dell’aria, criticita’, cause: Franco Picco, Dir. Arpa Lombardia
  • Inquinamento locale ed emissioni globali: Stefano Caserini, Politecnico Mi
  • Gli effetti sulla salute: Luca Carra, Dir. Tempo Medico e Italia Nostra Milano
  • Le richieste e le proposte di chi sta sul territorio
    • Lorenzo Guerini, PD, Sindaco Lodi e Presidente ANCI Lombardia
    • Andrea Poggio, Vice Dir. Legambiente
    • Anna Gerometta, Genitori antismog

Le risposte del PD

Ore 11.15 – introduce e coordina Giuseppe Civati, Cons. reg. PD, Comm. Ambiente

  • Lino Zanichelli, Assessore Sviluppo sostenibile Regione Emilia Romagna
  • Nicola De Ruggiero, Assessore Ambiente Regione Piemonte
  • Patrizia Toia, Parlamentare EU PD, Comm. Energia
  • Chiara Braga, Deputato PD, Comm. Ambiente
  • Roberto Della Seta, Senatore PD, capogruppo in Comm. Ambiente

E’ stato invitato: Massimo Ponzoni Assessore Qualità Ambiente Regione Lombardia

Ore 13.00 Assemblea regionale degli Ecologisti Democratici (aperta a tutti gli interessati)

introduce Stefano Facchi, conclude Roberto Della Seta, Ecologisti Democratici

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Fa’ la cosa giusta! – Trento 2008

Posted by Marco Frattola on October 28, 2008
ambiente, eventi, sostenibile / No Comments

Al via tra pochi giorni l’edizione trentina de “Fa’ la cosa giusta!”, Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, di cui riportiamo un pezzo del comunicato stampa ufficilale:

Fa’ la cosa giusta! – Trento
Comunicato stampa

Quanto costa un pieno di carburante? E quanto si spende per la bolletta energetica? Il dibattito sul caro-petrolio occupa le cronache dei giornali, mentre contemporaneamente cresce l’attenzione per il “costo” ambientale del nostro stile di vita. Si moltiplicano le iniziative per ridurre i consumi e abbattere l’inquinamento non solo per quanto riguarda i trasporti, ma in tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana.
Anche quest’anno la fiera “Fa’ la cosa giusta! Trento”, in programma dal 31 ottobre al 2 novembre, si proporrà come punto di riferimento per coloro che hanno deciso di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità dei loro acquisti.

< continua … >

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Liberi da OGM: martedì 14 ottobre si vota in Consiglio Regionale (Lombardia)

Posted by Marco Frattola on October 12, 2008
ambiente, politica / No Comments

Marcello Saponaro annuncia il voto in Consiglio Regionale lombardo di una mozione per dichiarare il territorio lombardo libero da Organismi geneticamente modificati:

http://www.marcellosaponaro.it/blog/2008/10/11/liberi-da-ogm-martedi-si-vota-finalmente-in-consiglio-regionale/

Liberi da OGM. Martedì si vota (finalmente) in Consiglio Regionale ( Agro…etc Lombardia Ogm consumatori ) – Il blog di Marcello Saponaro via kwout

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Fombio, comoda pattumiera a doppia corsia

Posted by Marco Frattola on September 03, 2008
ambiente / 1 Comment

La S.S. 9Via Emilia“, nel tratto a doppia corsia per due semicarreggiate, in comune di Fombio (provincia di Lodi), è da diversi mesi una discarica a cielo aperto. Ogni sua piazzola di sosta infatti è una comoda pattumiera abusiva nella quale riversare comodamente i rifiuti di ogni genere, comodamente dal proprio mezzo, senza dare neanche troppo nell’occhio.

I cittadini e le amministrazioni locali hanno già sollevato il problema, più volte scritto anche sui giornali locali, ma la situazione  – a parte due interventi di pulizia, uno a gennaio e un altro in occasione della manifestazione Puliamo il Mondo -  rimane pressoche` la stessa.

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OGM: lo scandalo “bt10″ di Syngenta

Posted by Marco Frattola on April 19, 2005
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La multa [1] è arrivata dopo che la Syngenta ha ammesso [2] che 150 kilometri quadrati di terreno sono stati accidentalmente seminati – tra il 2001 e il 2004 – con sementi di Bt10 (al posto di Bt11 [3]), una varietà il cui utilizzo non era autorizzato in produzione. [6]

Queste sementi, come se non bastasse, hanno varcato l’oceano e sono arrivate nell’UE, mostrando quanto siano deficitarie (per non dire assenti) le misure che consentano la tracciabilità degli OGM all’interno dell’Unione [5]. La Commissione UE per l’Ambiente è stata informata il 22 marzo 2005, dell’erronea distribuzione di Bt10; in seguito essa ha chiesto informazioni dettagliate all’autorità americane e al produttore Syngenta in merito a tale varietà di ogm.

Il produttore assicura che tale errore non ha ripercussioni sulla salute di eventuali consumatori di tale mais (le cui coltivazioni riconosciute negli Stati Uniti verranno comunque bruciate), resta il fatto che l’azienda non ha fornito [7] in tempi brevi all’UE un’adeguata documentazione né un efficace metodo di analisi per identificare il Bt10, oltre naturalmente alla lista dei Paesi nei quali questo mais è stato esportato.

Ma ecco il particolare più inquietante [8]:

Le centinaia di tonnellate di mais geneticamente modificato accidentalmente prodotto dalla Syngenta senza autorizzazione, contengono un gene che le conferisce la resistenza agli antibiotici.
Lo rivela un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature di oggi. Contrariamente a quanto avevano assicurato in prima battuta i responsabili della multinazionale elvetica e quelli delle autorita’ sanitarie Usa, il mais prodotto accidentalmente, il Bt10, non sarebbe quindi del tutto identico a quello che invece aveva ricevuto l’autorizzazione, il Bt11.

Nel primo mais infatti i bioingegneri della Syngenta avrebbero introdotto una modifica determinante e considerata a rischio sia per la salute umana che per l’ambiente e cioe’ un gene (assente nel Bt11) che conferisce al mais la capacita’ di resistere alla ampicillina, un antibiotico molto diffuso.

La portavoce della Syngenta, Sarah Bull, ha pero’ assicurato che il gene si disattiva una volta che la pianta nata da sementi Ogm arriva a maturazione e produce a sua volta semi.

La pratica di utilizzare geni resistenti agli antibiotici e’ molto diffusa sprattutto nel momento in cui si devono sviluppare diverse varieta’ di piante Ogm.

Ma la mutazione deve essere rimossa prima che il prodotto geneticamente modificato abbia la possibilita’ di entrare nella catena alimentare.

La presenza di questo gene era gia’ nota anche al governo britannico.

[...]

Un dossier (costantemente aggiornato) sulla vicenda: Syngentas unaproved GM maize variety “bt10″ distributed world wide since 2001

Nel frattempo – il 15 aprile 2005 – la Commissione Europea ha approvato [9] una misura d’emergenza nella quale si specifica che le consegne di mais e granaglie dagli USA possono essere accettate solo se accompagnate da documentazione analitica, prodotta da un laboratorio accreditato, che attesti mediante un metodo verificabile, che il prodotto non contenga Bt10.

Riferimenti

Grazie ad Andrea Baroni per la segnalazione iniziale.

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La tutela ambientale in Italia #1

Posted by Marco Frattola on March 22, 2005
ambiente / Comments Off

Fare informazione anche sui temi ecologici, è un obbligo.
Perchè alla fine sono i paesi come il Brasile ed altri con enormi risorse naturali, a manifestare una maggiore sensibilità verso quello che viene definito sviluppo sostenibile.

I paesi industriali del nord del mondo, invece, hanno generalmente un atteggiamento più superficiale e distratto, quando si tratta di capire quale veramente sia la strada migliore e più equilibrata per continuare nel progresso tecnologico, e si dimenticano con troppa disinvoltura che le risorse di questo pianeta non sono spremibili all’inverosimile a piacimento dell’umanità consumistica.

In Italia, la conoscenza dei temi ambientali – per quanto percepisco io qui nel nord industrializzato, a cavallo tra Emilia e Lombardia – è limitata ad un’educazione scolastica tra l’inesistente e il banale, a della propaganda dei politici che occupano il municipio e a (talvolta miserrimi) exploit francamente troppo politicizzati di organizzazioni (pur utilissime) come Legambiente ed affini.

Allora mi sono chiesto: è mai possibile che si faccia così poco, in Italia, da questo punto di vista?
A dirla tutta, la situazione non è poi così stagnante, e le informazioni ci sono, sia governative che non. Hanno forse il difetto di essere poco fruibili e poco visibili/attraenti per un medio-distratto navigatore della Rete.

A partire da un articolo su Unimondo (”Italia: ratifica della convenzione sulla chimica“), sono arrivato al Ministero dell’Ambiente, per poi finire al sito Amici della Terra.

dal Min.Ambiente (”Ambiente: presto nuove norme per i Pop, gli inquinanti organici persistenti”):

Contro l’inquinamento da Pop, le sostanze organiche persistenti, presto nuove norme in Italia. Il Consiglio dei Ministri ha dato infatti via libera, in prima lettura, allo schema di disegno di legge che ratifica e dà esecuzione nell’ordinamento nazionale al Protocollo firmato ad Aarhus [1] il 24 giugno del 1998 che mette al bando o limita l’uso di alcune sostanze chimiche come insetticidi, pesticidi, diossine e furani.
Obiettivo del Protocollo è quello di ridurre o eliminare la dispersione in atmosfera di inquinanti organici persistenti sia attraverso la messa al bando della produzione e dell’utilizzo delle sostanze più pericolose; sia attraverso una restrizione del loro uso e l’introduzione delle migliori tecnologie disponibili.
(…)

Questo dovrebbe essere un passo verso l’adozione del nuovo Regolamento Europeo sulle sostanze chimiche “REACH”, una proposta di legge europea che dovrebbe portare a identificare ed eliminare gradualmente le sostanze chimiche più dannose.
Il termine REACH significa Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle sostanze chimiche (Registration, Evaluation and Authorisation of CHemicals); attraverso questa regolamentazione, che dovrebbe essere abbastanza rigida, i produttori di sostanze chimiche saranno costretti a sottostare a cicli di documentazione e valutazione da parte di comitati scientifici preposti, al fine di costituire, attraverso tale fornitura di dati e la ricerca, una progressiva selezione ed eliminazione dalla produzione di sostanze ritenute provatamente dannose, secondo quattro fasce di pericolosità (# Cancerogeni; mutageni; tossine riproduttive; # persistenti, bio-accumulabili e tossiche; # molto persistenti e molto bio-accumulabili; # interferenti endocrini).
Tale regolamento è – a detta del WWF – ancora debole, nel garantire un’efficace epurazione dalla produzione di quei prodotti altamente pericolosi,

poiché consente di continuarne l’uso anche qualora siano disponibili alternative più sicure

.

Tornando al discorso del grado di informazione dei cittadini in materia, sempre il Min.Ambiente ha commissionato all’ISPO (sì, proprio quello di Mannheimer!) un monitoraggio (base semestrale) sul livello di sensibilità degli italiani nei confronti dell’ambiente, dal quale sarebbe emerso che tali italiani sono poco informati (e male!).
Dalla stessa pagina:
(http://www.minambiente.it/Sito/comunicati/2005/14_03_05.asp), cito un pezzo …

Italiani poco informati in ambiente. Il 52 per cento, infatti, è per nulla o poco informato sui temi ambientali, contro un 40 per cento abbastanza o molto informato (solo il 3 per cento molto informato). Le maggiori preoccupazioni nei confronti dei problemi ambientali riguardano l’inquinamento dell’aria, il nucleare, la gestione dei rifiuti. Minore attenzione si presta, invece all’inquinamento acustico, all’inquinamento di fiumi e laghi, all’elettrosmog, all’abusivismo edilizio. (…)
Tra le fonti di informazione sui temi ambientali, il primo posto spetta alle tv locali e nazionali (60,1 per cento), seguite da quotidiani e riviste, (39,3 per cento), dalle radio (19,6 per cento).

“I dati ci confermano che finora – ha detto Paolo Togni, direttore dell’Ufficio per la Comunicazione e per le Relazioni con il Pubblico, del Ministero dell’Ambiente – è circolata molta disinformazione in materia ambientale. Il Ministero intende compiere un lungo processo di disseminazione della conoscenza ambientale verso una coscienza ed una consapevolezza condivisa a tutti i livelli istituzionali”. (…)

… e alcune cifre che fanno pensare:

Stato dell’Ambiente in Italia 2005
Il primo Compendio sullo Stato dell’ambiente in Italia esamina nove temi ambientali informando sulla situazione attuale, sulle politiche adottate, sulle leggi approvate, sugli interventi realizzati. Si tratta di uno strumento snello e facilmente consultabile. Ecco alcuni dati contenuti nel Compendio.
Inquinamento acustico – A fine 2003 erano 1.355 i comuni che avevano approvato la classificazione acustica del loro territorio nelle 6 fasce previste (da aree particolarmente protette a aree industriali). In fase avanzata l’attuazione dei decreti che riguardano i limiti acustici per le infrastrutture: sono stati presentati i piani di risanamento delle infrastrutture ferroviarie, mentre per quelle stradali i gestori si stanno attivando. Dal punto di vista della regolamentazione dell’inquinamento acustico, l’Italia è all’avanguardia in Europa: solo la Francia, ad esempio, ha limiti acustici per le infrastrutture.
Mobilità - In 22 anni, dal 1980 al 2001, il traffico annuale di passeggeri nelle aree urbane è passato da 136,4 miliardi di passeggeri chilometro a 307,9, con un incremento del 126%. Le automobili hanno fatto la parte del leone in questo aumento con + 133,7 miliardi di p-Km, mentre c’è stato un decremento di – 4 miliardi p-Km con i mezzi collettivi. Nello stesso periodo anche il traffico merci su gomma è aumentato del 43%. In Italia c’è il record delle auto con 60 autovetture ogni 100 abitanti (record a Roma con 76) contro una media europea di 45. Proprio il trasporto è il principale fattore di pressione per quanto riguarda le emissioni inquinanti in aria. Nelle otto principali città italiane il settore trasporti contribuisce per più del 70% alle emissioni di PM10 e di ossidi di azoto e per più del 95% a quelle di benzene.
Aria – Negli anni la qualità dell’aria in città è mutata con sostanziali miglioramenti per quanto riguarda le concentrazioni dei composti dello zolfo, del monossido di carbonio, del piombo e del benzene. Le criticità attuali riguardano il PM10, l’ozono e il biossido di azoto.
Siti da bonificare - Sono stati censiti 12.797 siti da bonificare (mancano i dati di Piemonte e Abruzzo), in 1.674 la bonifica è in corso, 317 sono stati bonificati ed altri 770 sono stati bonificati con criteri regionali. Dei 50 siti di interesse nazionale, per 48 è in corso la caratterizzazione o la bonifica.
Natura – Nel 2004 è stata realizzata la carta della natura. Negli anni 2002-2004 è aumentata del 21% circa la superficie delle aree marine protette. Nel 2004 sono stati istituiti due nuovi parchi nazionali (Alta Murgia e Val d’Agri) con un incremento dell’1% della superficie protetta.
Acqua – A 10 anni dalla legge 36 di riforma del settore idrico sono 87 (il 96%) gli Ato (Ambiti territoriali ottimali) insediati. I prelievi di acqua avvengono per la maggior parte da pozzi (48,6% del volume complessivo prelevato) e da sorgenti (37,8%). Torino e Cagliari hanno il maggior consumo di acqua per uso potabile.
Rifiuti - Ogni anno in Italia si producono 122 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 29,8 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani. La raccolta differenziata nel 2003 ha raggiunto quota 21,5%. Tra il 1997 e il 2002 la quota dei rifiuti urbani smaltiti in discarica è diminuita dell’11%. Nel 2003 sono stati inceneriti l’8,8% dei rifiuti urbani.

Lo `sviluppo sostenibile` però può riguardare anche noi, e qualcuno ci ha pensato: basta dare un’occhiata alla “La Strategia Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile”, della quale scriverò nell’articolo #2 …

a presto…
MkF

Note dell’autore:
[1] Convenzione di Aarhus:
http://www.minambiente.it/SVS/aarhus/convenzione/convenzione.htm

Deputados aprovam liberação dos transgênicos

Posted by Marco Frattola on March 13, 2005
ambiente / Comments Off

Na contramão de manifestações contrárias ao plantio dos alimentos transgênicos, a Câmara dos Deputados aprovou ontem, 2 de março, a Lei de Biossegurança, que regulariza a produção de Organismos Geneticamente Modificados (OGM). O projeto recebeu 352 votos favoráveis e 60 negativos e dá à CTNBio poderes para liberação do plantio e comercialização desses produtos. Em janeiro, o Governo Federal já havia liberado a safra transgênica de 2005 através da Medida Provisória 223. Motivado pela pressão de grupos interessados na pesquisa com células-tronco, tema que divide a Lei com os transgênicos, o presidente da Câmara, Severino Cavalcanti (PP), colocou a matéria para votação.
 

Não existem testes que comprovem a segurança dos transgênicos em relação ao meio ambiente e ao consumo humano, porém, já foi comprovado que a abundante quantidade de herbicidas usados em plantações transgênicas contaminam os lençois freáticos e os solos. A diversidade de sementes também está em risco. Os grãos geneticamente modificados desenvolvem imunidade, exigindo doses mais fortes, prejudicando mais o meio ambiente e levando a uma uniformização das sementes, que terão cada vez mais as mesmas características. A argumentação de que o aumento na produção dos alimentos, em consequência dos transgênicos, poderá acabar com a fome também é rebatida. De acordo com a Organização para Agricultura e Alimentação, órgão ligado a ONU, existem 826 milhões de pessoas que chegaram ao nível mais elevado de fome, enquanto 32% da produção de alimentos cresceu nos últimos anos.
 
O interesse em aprovar os transgênicos, para organizações que se opõem ao seu uso, é baseado na participação no agronegócio de exportação – atualmente inclinado para a indústria da transgenia.
 
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la traduzione italiana a cura di Ivana Traversim:

La Camera dei Deputati da il via libera agli OGM. – Brasile 03/03/2005

Nella direzione opposta alle manifestazioni di opposizione alla coltivazione dei cibi transgenici, il 2 marzo, la Camera dei Deputati ha approvato la legge sulla biosicurezza – Lei de Biossegurança – che autorizza la produzione e l’ uso degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Il progetto ha ricevuto 352 voti favorevoli e 60 contrari e assegna alla CTNBio (Ndt: Consiglio nazionale di Biosicurezza, composto dai rappresentanti di undici ministeri e direttamente legato alla Presidenza della Repubblica) il potere decisionale per quanto riguarda la regolamentazione della coltivazione e il commercio di tali prodotti.

A gennaio, tramite il provvedimento provvisorio 223, il governo brasiliano aveva già liberalizzato la produzione transgenica del 2005.

Le pressioni dei gruppi con interessi nel campo della ricerca sulle cellule staminali embrionali, argomento che fa parte della legge sulla Biosicurezza, ha fatto in modo che il nuovo presidente della Camera, Severino Cavalcanti (PP), mettesse il tema in votazione.

Non esistono test sperimentali che possano affermare la sicurezza degli organismi transgenici, sia per quanto riguarda l’ ambiente, sia per il consumo, però, è già stato provato che la grande quantità di erbicida impiegato nelle coltivazioni transgeniche contamina i lenzuoli freatici e i terreni.

La nuova legge mette a rischio anche la diversificazione delle semenze. I semi geneticamente modificati sviluppano più immunità, esigendo così dosi sempre più forti di agrotossici, mettendo in pericolo sempre più l’ ambiente e causando un aumento nell’uniformizzazione delle sementi, che diventano ogni volta più omogenee e con le stesse caratteristiche.

Anche la tesi secondo la quale l’ aumento della produzione alimentare, come conseguenza delle coltivazioni transgenice, possa porre fine alla fame nel mondo è in discussione.

Secondo l’ Organizzazione per la Agricultura e Alimentazione, organo legato all’ ONU, mentre negli ultimi anni la produzione alimentare è cresciuta del 32%, esistono 826 milioni di persone per le quali il problema della fame rimane al livello più critico.

Secondo le organizzazioni che si oppongono all’ uso delle coltivazioni transgeniche, l’interesse nella loro approvazione, è dovuto alla partecipazione nell’ agribusiness di esportazione – attualmente molto incline verso l’ industria biotech.

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