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FSF: “Windows Phone 7: The Best Choice For Patent Trolls”

Posted by Marco Frattola on October 12, 2010
comunicati, fsf / fsfe / No Comments

Windows Phone 7: The Best Choice For Patent Trolls

BOSTON, Massachusetts, USA — Friday, October 8th, 2010 — The Free
Software Foundation (FSF) today issued a warning to consumers over
Microsoft’s upcoming Windows 7 Phone Series. The software release is
backed by a reported 400 to 500 million dollar marketing campaign that
aims to distract consumers from its history of abusive behavior, and
recent actions as a patent troll: attacking free software based phones
like Android.

FSF is advising citizens to help increase awareness for the threat that
Microsoft posses to computer user freedom, providing details at:

http://www.fsf.org/blogs/community/windows-phone-7-the-best-choice-for-patent-trolls

“Software patents are the most important anticompetitive,
anti-software-developer tool available. And right now they are being used
by Microsoft in an attempt to crush computer users’ freedom. Proprietary
software like Windows 7 Phone are designed to keep users divided and
powerless and must be rejected” said Peter Brown, FSF executive director.

“Windows 7 Phone Series is another cookie-cutter example of Microsoft’s
bumbling maliciousness to everything it does.”, said Matt Lee, FSF
campaigns manager, “Microsoft’s damaging approach to software freedom,
coupled with their utter contempt for customers and developers alike, has
produced yet-another-platform of systematic control. This is a platform
designed only to appease its shareholders and help the folks at the MPAAs
and RIAAs of the world feel better about the chaos they seek to foster
surrounding digital restrictions and other technical folly imposed on
computer users.”

About the Free Software Foundation

The Free Software Foundation, founded in 1985, is dedicated to promoting
computer users’ right to use, study, copy, modify, and redistribute
computer programs. The FSF promotes the development and use of free (as in
freedom) software — particularly the GNU operating system and its
GNU/Linux variants — and free documentation for free software. The FSF
also helps to spread awareness of the ethical and political issues of
freedom in the use of software, and its Web sites, located at fsf.org and
gnu.org, are an important source of information about GNU/Linux. Donations
to support the FSF’s work can be made at http://donate.fsf.org. Its
headquarters are in Boston, MA, USA.

About Free Software and Open Source

The free software movement’s goal is freedom for computer users. Some,
especially corporations, advocate a different viewpoint, known as “open
source,” which cites only practical goals such as making software powerful
and reliable, focuses on development models, and avoids discussion of
ethics and freedom. These two viewpoints are different at the deepest
level. For more explanation, see
http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.html.

Media Contacts

Peter Brown
Executive Director
Free Software Foundation
+1 (617) 542 5942
campaigns@fsf.org

_______________________________________________
FSF And GNU Press mailing list <info-press@fsf.org>
http://lists.fsf.org/mailman/listinfo/info-press

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[FSFE] Bolzano, per favore non sprecare i tuoi soldi

Posted by Marco Frattola on July 03, 2010
comunicati, fsf / fsfe, software libero / No Comments
 FSFE a sostegno della lettera aperta del LUGBZ alla Provincia del Sudtirolo 

[URL permanente: http://www.fsfe.org/news/2010/news-20100702-01.it.html ]

Gentile Ministro Roberto Bizzo,

il 25 maggio 2010 l'autorità del governo regionale di Bolzano ha deciso
di spendere 2.2 milioni di Euro per i prossimi tre anni per rinnovare le
licenze software vendute da Microsoft Ireland, e per comprarne di nuove.
Tutto ciò è avvenuto senza la pubblicazione di un bando di concorso,
rendendo impossibile ai fornitori di software simili concorrenti di fare
le proprie offerte.

Le chiediamo di riconsiderare la sua decisione. Questa influenzerà la
sua posizione strategica per un periodo ben più lungo di quello dei tre
anni di durata delle licenze.

Il 13 giugno 2010, la vice presidentessa della Commissione Europea
Neelie Kroes ha affermato a Bruxelles [1]:

  "Molti enti governativi, senza volerlo, si sono ritrovati bloccati
  all'interno di tecnologie proprietarie per decadi. Ad un certo punto
  la scelta iniziale diventa così radicata che le alternative rischiano
  di essere sistematicamente ignorate, indipendentemente dai potenziali
  benefici. Questo è uno spreco di denaro pubblico che la maggior parte
  degli enti pubblici non si può più permettere."

Con la sua decisione di acquistare Microsoft Sharepoint e il Microsoft
Office Communications Server senza aver considerato le alternative di
Software Libero lei aumenterà la dipendenza del suo ente da Microsoft.
Porterà i suoi sistemi IT verso la strada a senso unico dei formati e
del software proprietari, incatenando i dati delle sue organizzazioni e
quelli dei cittadini di Bolzano.

Lei sta anche correndo il rischio di denunce di gestione impropria
riguardo l'assegnazione degli approvvigionamenti. La lunga causa contro
l'Amministrazione Federale Svizzera [2], ancora in corso, rappresenta un
esempio delle possibili conseguenze legali.

Le decisioni che sta facendo oggi avranno un impatto per anni a venire.
Liberarsi dal lock-in diventerà sempre più costoso con l'andare del
tempo, perché rischia di trasformare i vostri preziosi dati in
immondizia digitale.

Invece di sprecare altri soldi nel tentativo di recuperare i primi, le
chiediamo di ritirarsi dall'accordo con Microsoft, e pubblicare un bando
di concorso pubblico aperto a tutti i fornitori. Nel prendere una
decisione sulla soluzione futura per il suo ente, le chiediamo di
considerare la libertà strategica che il Software Libero, gli Standard
Aperti e i formati file aperti garantiscono, piuttosto che appesantire
la sua dipendenza da un singolo fornitore.

Potrebbe anche voler approfondire le opportunità che questa strategia
potrebbe garantire alle compagnie locali della provincia di
Bolzano-Bozen, la quale si è già riconvertita con successo in un centro
di Software Libero.

Nell'interesse dei cittadini di Bolzano-Bozen, le raccomandiamo di
accettare l'offerta di dialogo a lei estesa dagli esperti locali di
Software Libero del GNU/Linux User Group Bolzano (LUGBZ) e della Free
Software Foundation Europe. Restiamo disponibili a consigliarla nelle
sue opzioni strategiche per l'approvvigionamento di software, e
discutere le opportunità fornite dal Software Libero e dagli Standard
Aperti.

Cordialmente,
Karsten Gerloff

Presidente,
Free Software Foundation Europe
http://fsfe.org

  1.
http://europa.eu/rapid[...]
  2.
http://www.eweekeurope.co.uk/news/[...]-963

== Che cos'è la Free Software Foundation Europe ==

  La Free Software Foundation Europe (FSFE) è una organizzazione non
  governativa e senza fini di lucro attiva in molti paesi Europei e
  impegnata in attività a livello globale. L'accesso al software
  determina chi può far parte di una società digitale. Al fine di
  assicurare un'equa partecipazione nell'era dell'informazione e una
  libera concorrenza, la Free Software Foundation Europe (FSFE) si
  dedica alla diffusione del Software Libero, che è definito dalle
  libertà di usare, studiare, modificare e copiare il software.  Portare
  all'attenzione del pubblico questi temi, dare solide basi politiche e
  legali al Software Libero e assicurare libertà alle persone
  supportando lo sviluppo di Software Libero, sono temi centrali per la
  FSFE fin dalla sua fondazione nel 2001.
     http://www.fsfe.org/
_______________________________________________
Fsfe-it mailing list
Fsfe-it@fsfeurope.org
https://mail.fsfeurope.org/mailman/listinfo/fsfe-it

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[As.So.Li.] In Europa destra e sinistra per il software libero!

Posted by Marco Frattola on January 08, 2010
comunicati, software libero / No Comments

COMUNICATO STAMPA

Parigi, Francia e Firenze, Italia, Venerdì, 8 Gennaio 2010

[IT] http://www.softwarelibero.it/intergruppo
[EN] http://www.freesoftwarepact.eu/post/In-Europe-left-and-right-for-Free-
Software!
[FR] http://www.april.org/fr/un-intergroupe-pour-le-logiciel-libre-au-
parlement-europeen

In Europa destra e sinistra per il software libero!

Un intergruppo[1] su “Nuovi Media, Software Libero e Società dell’Informazione
Aperta” è stato costituito al Parlamento Europeo con il supporto d’un ampio
spettro di gruppi politici (PPE, ALDE/ADLE e Verdi/ALE). I promotori del
software libero April (FR) ed Associazione per il Software Libero (IT)
accolgono con favore questa decisione che porta il Parlamento europeo ad
aprirsi alla rivoluzione digitale.

Gli intergruppi sono spazi nei quali i Parlamentari Europei possono elaborare
temi e dibattere senza limiti di appartenenza politica o di commissione di
competenza. Per i promotori del software libero la creazione di questo
intergruppo permette che questioni relative alla società dell’informazione,
naturalmente trasversali, possano essere dibattute più ampiamente nel
Parlamento Europeo.

“L’attenzione e l’impegno di molti Parlamentari Europei, primi fra tutti gli
aderenti alla campagna “Free Software Pact”[2], ha reso possibile questo
importante passo verso la costruzione di politiche che promuovono software
libero, neutralità di Internet e libera circolazione della conoscenza per la
realizzazione di una società dell’informazione aperta” ha detto Marco
Ciurcina, presidente dell’Associazione per il Software Libero.

“Questo intergruppo dimostra che la consapevolezza dei Parlamentari Europei
sui beni comuni digitali sta crescendo. Questo ci incoraggia a continuare a
richiamare l’attenzione dei nostri rappresentanti grazie al Patto per il
Software Libero” ha detto Benoît Sibaud, presidente di April. “Siamo più che
mai intenzionati a supportare i Parlamentari Europei per aiutarli a far si che
l’Unione Europea si apra alla rivoluzione digitale per il bene dei suoi
cittadini”.

April e l’Associazione per il Software Libero invitano tutti i firmatari del
Patto per il Software Libero, e più in generale tutti i Parlamentari Europei
che vogliono supportare il Software Libero ed una società dell’informazione
aperta ad unirsi a questo intergruppo.

April

Pioniera del software libero in Francia, April è stato dal 1996 un attore
importante nella democratizzazione e nella diffusione del software libero e
degli standard aperti al pubblico, ai professionisti ed alle istituzioni nel
mondo di lingua francese. Nell’attuale era digitale, ha anche l’obiettivo di
informare il pubblico sui pericoli dell’appropriazione esclusiva
dell’informazione e della conoscenza da parte di interessi privati.
L’associazione è formata da più di 5.300 autori ed utenti di software libero
- tra i quali 278 aziende, 147 ONG, 5 governi locali e 7 organizzazioni
educative.

Contatti:
Alix Cazenave, public affairs
web: http://april.org
mail: acazenave@april.org
Tel: +33 6 63 51 77 88

Assoli

L’Associazione per il Software Libero (Assoli) è un’organizzazione senza scopo
di lucro costituita nel 2000 per promuovere la libertà nell’utilizzo di
programmi informatici e difendere i diritti degli utilizzatori di Software
Libero.
Per raggiungere i suoi scopi l’Associazione promuove lo sviluppo e l’uso
di Software Libero nella Pubblica Amministrazione, nelle scuole, nelle
imprese pubbliche e private ed in tutti gli ambiti del tessuto sociale.
Negli ultimi anni l’Associazione ha realizzato campagne d’informazione ed
azioni giudiziarie ed ha interagito con la Pubblica Amministrazione per
promuovere politiche pubbliche a favore del Software Libero.

Contatti
web: http://softwarelibero.it
mail: info@softwarelibero.it
Tel:  (+39) 06 99291342
Fax:  (+39) 06 83391642

Note
[1] Gli intergruppi sono costituiti in applicazione della regola di procedura
n. 32
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+RULES-
EP+20091201+RULE-032+DOC+XML+V0//EN|en

Per maggiori informazioni sugli intergruppi, visitate “Intergroups: MEPs unite
on single issues across party lines” sul sito del Parlamento Europeo
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+IM-
PRESS+20070314STO04219+0+DOC+XML+V0//EN|en
]
[2] 34 firmatari eletti da 7 paesi membri di 6 diversi gruppi politici.
Visualizza la lista di firmatari.
http://freesoftwarepact.eu/elected/
Leggi sul Patto per il Software Libero
http://freesoftwarepact.eu/post/What-is-the-free-software-pact


Annunci dell’Associazione Software Libero
http://www.softwarelibero.it/

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Posted by Marco Frattola on December 06, 2009
comunicati, software libero / No Comments

COMUNICATO STAMPA

5 DICEMBRE 2009

Lettera aperta al Ministro Brunetta

Numerose associazioni per il software libero sottoscrivono la lettera
aperta al Ministro Brunetta pubblicata a p. 11 del quotidiano “Gli Altri” in
edicola oggi.

http://www.softwarelibero.it/brunetta

On.le Ministro Renato Brunetta,

Abbiamo letto le Sue lettere pubblicate sul giornale «Gli Altri» il 14 ed il
19 novembre.

Nella prima [1], Lei difende la validità della scelta operata sottoscrivendo
insieme al Ministro Gelmini il Protocollo di Intesa con Microsoft S.r.l. per
la realizzazione di azioni a supporto dell’innovazione digitale nelle scuole
[2] argomentando che quest’ultima si sarebbe impegnata a sostenere
gratuitamente il Piano del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca ed il Piano eGov2012 per la scuola del Ministero per la Pubblica
Amministrazione e l’Innovazione. Nella seconda [3] Lei dà atto dell’importanza
e del valore positivo del Software Libero ma conferma la validità della scelta
argomentando che Microsoft S.r.l. avrebbe promesso di donare alla Pubblica
Amministrazione non solo licenze software ma anche computer.

In realtà, leggendo il Protocollo, non ci pare si possano cogliere promesse
così “radicali” da parte di Microsoft, una multinazionale che, forte della
propria posizione dominante sul mercato, è scrupolosamente attenta ai
propri interessi economici, tanto da fatturare dalla propria filiale
irlandese (per ragioni di convenienza fiscale) tutte le vendite di licenze
realizzate nel nostro Paese [4].

E’ vero che l’accordo non prevede oneri finanziari espliciti per la
Pubblica Amministrazione, che pure si impegna a collaborare nella ricerca
di clienti (istituzioni scolastiche, personale docente e studenti) per i
prodotti Microsoft, ma è anche vero che i giovani (e con loro gli insegnanti,
e le famiglie) formati oggi dalla scuola, saranno in futuro cittadini e
lavoratori capaci di utilizzare solo i software che ora ricevono “gratis” o “a
prezzo di favore”: clienti e consumatori che troveranno più difficile
scegliere soluzioni alternative.

Molti commercianti forniscono campioni gratuiti per incentivare successivi
acquisti. Crediamo che la Pubblica Amministrazione non debba farsi blandire
così facilmente: il regalo di oggi si trasforma in un debito che nel futuro
salderanno le imprese, i cittadini ed il Paese.

Condividendo il Suo proposito di realizzare importanti risparmi per il
sistema scolastico e per la Pubblica Amministrazione, ci impegniamo a
mettere a Sua disposizione licenze software per tutti i docenti e gli
studenti italiani: sistema operativo, suite di produttività e molti altri
software liberi sono a Sua completa disposizione in via definitiva e
gratuita.

Sappiamo che questo potrebbe già esserLe sufficiente per considerare con
favore la nostra proposta, ma non basta. Ci sono infatti molte altre
ragioni che portano a consigliare di adottare Software Libero nel sistema
scolastico. Crediamo innanzi tutto che la Scuola Pubblica debba formare
cittadini, non consumatori. Che essa abbia oggi il compito di diffondere la
cultura digitale, non quello di promuovere l’utilizzo di specifici prodotti.

La diffusione della cultura digitale passa attraverso la promozione di
strumenti e tecnologie liberi: solo in questo modo si attuano i principi ed i
valori della nostra Costituzione nella società dell’informazione e della
conoscenza. Con il Software Libero si diffonde la condivisione della
conoscenza, si rendono concreti valori quali la collaborazione e la
libertà di espressione. Si contribuisce ad abbattere il divario digitale.
Promuovendo nelle scuole il Software Libero si realizza davvero il bene
comune: si favorisce lo sviluppo di imprese nazionali che forniscono
servizi ad esso connessi e si riduce la spesa in acquisti di licenze di
software proprietario dall’estero, con benefici alla bilancia dei
pagamenti ed al sistema fiscale del nostro Paese.

Per sostenere queste ragioni, l’Associazione per il Software Libero aveva
già presentato una domanda di intervento nel procedimento amministrativo
del quale fa parte il Protocollo di Intesa sottoscritto da Lei e dal
Ministro Gelmini con Microsoft S.r.l., chiedendo anche l’integrazione del
Protocollo stesso per favorire la diffusione del Software Libero nel sistema
scolastico e per il bene del Paese [5].

Siamo certi che, prestando alle istanze di cui sopra la dovuta attenzione,
saprà fugare i sospetti di quanti vogliono vedere nelle Sue attenzioni alle
offerte di Microsoft S.r.l. una “sudditanza psicologica” che certamente
stride con l’immagine che di Lei danno le Sue attività negli altri settori e
pertanto, vorrà aderire alla richiesta delle scriventi associazioni di
sottoscrivere un Protocollo d’intesa con il quale il Suo Ministero si impegni
a promuovere il Software Libero nella Scuola ed in tutta la Pubblica
Amministrazione.

Con ogni osservanza,

Agorà Digitale – Luca Nicotra – http://www.agoradigitale.org/
Apritisoftware – Marco Marongiu – www.apritisoftware.it
Associazione Govonis – Costantino Pessano – http://www.govonis.org
Associazione per il Software Libero – Marco Ciurcina -
http://www.softwarelibero.it
Baslug – Savino Sasso – http://www.baslug.org
Condividi la Conoscenza – Fiorello Cortiana -
http://www.condividilaconoscenza.org
Faber libertatis – Mirko Romanato – http://www.faberlibertatis.org
Fanolug – Filippo Carletti – www.fanolug.org
FLOSSMarche – Matteo Vitali – http://flossmarche.netsons.org
Free Hardware Foundation – Arturo Di Corinto – http://fhf.it
FSUGitalia – Alexjan Carraturo – http://www.fsugitalia.org
FSUG Padova – Andrea Brugiolo – http://www.fsugpadova.org
GFOSS.it – Paolo Cavallini – http://www.gfoss.it
Gruppo Linux Como – Francesco Brisa – http://www.gl-como.it
GNU/Linux users group Torino (GLugTo) – Massimo Tarditi – www.glugto.org
Hacklab Cosenza – Vincenzo Bruno – http://hacklab.cosenzainrete.itl
Italian Linux Society – Michele Dalla Silvestra – http://www.linux.it
Lugge – Andrea De Gaetano – http://www.lugge.net
Partito Pirata – Athos Gualazzi – http://www.partito-pirata.it
Panharmonikon – Puopolo Giuseppe – http://www.panharmonikon.com
PDP FSUG – Luca Ferroni – http://pdp.linux.it
Progetto Linux User Group Sassari (PLUGS) – Mauro Piga – http://www.plugs.it
Scambio Etico – Luigi Di Liberto – www.scambioetico.org
UnaRete – Flavia Marzano – http://www.unarete.eu
Wikimedia Italia – Frieda Brioschi – http://www.wikimedia.it

[1]
http://altronline.it/sites/default/files/09_11_14.pdf
[2]
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/scuola_digitale/protocollo_Brunetta_Gelmini.pdf
[3]
http://altronline.it/sites/default/files/2009_11_19_0.pdf
[4]
http://softwarelibero.it/riflessione-politiche-innovazione-ict
http://softwarelibero.it/files/Le_role_Etat_monopoles_informatique.pdf
[5]
http://www.softwarelibero.it/software_libero_scuola

==========================================
Chi siamo
==========================================

L’Associazione per il Software Libero (Assoli) è un’associazione
senza scopo di lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del
software libero in Italia ed una corretta informazione sull’argomento.

==========================================
Contatti
==========================================

web:  http://softwarelibero.it
mail: info@softwarelibero.it
Tel:  (+39) 06 99291342
Fax:  (+39) 06 83391642


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del Software Libero nella PA

Posted by Marco Frattola on November 17, 2009
comunicati, politica, software libero / No Comments

Brunetta. Nicotra e Perduca: il Governo faccia propria la proposta radicale per il software libero nella pubblica amministrazione

17 novembre 2009

  • Dichiarazione di Luca Nicotra (Segretario di Agorà Digitale) e Marco Perduca (Membro del direttivo, Senatore radicale eletto nelle liste del PD):
Dobbiamo impedire di consegnare ad un unico monopolista il futuro dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, e pertanto ci appelliamo al Ministro Brunetta affinché faccia propria la proposta di legge depositata al Senato dai parlamentari radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, in materia di pluralismo informatico e sulla adozione e diffusione del software libero nella pubblica amministrazione, frutto della collaborazione con l’Associazione Software Libero. È grave che il ministro si riferisca alla sola gratuità del prodotto nel giustificare l’accordo con Microsoft presentato nell’ambito del piano e-Gov 2012. Infatti, da sempre l’azienda di Redmond tenta di legare a sé in modo indissolubile il futuro funzionamento di amministrazioni pubbliche, scuole e università fornendo gratuitamente il proprio software.
È importante ribadire che la scelta del software non è una scelta amministrativa che si puo’ basare sui soli criteri di economicità, ma è eminentemente politica, in quanto capace di modificare la dinamica dello sviluppo del nostro Paese.
È per questo che ad esempio l’amministrazione americana, pur avendo la possibilità di stringere accordi simili a quello offerto al governo italiano, sta facendo in molti casi la scelta opposta, tanto da trasferire il sito della Casa Bianca ad una piattaforma tecnologica aperta.
Se davvero il ministro non vuole ipotecare il futuro della scuola e della pubblica amministrazione, e investire nel pluralismo informatico lo dimostri adottando da subito la proposta radicale.

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(da == PostgreSQL Weekly News – July 19 2009 ==)

Posted by Marco Frattola on July 20, 2009
comunicati, software libero / No Comments

== PostgreSQL Weekly News – July 19 2009 ==

The first Commitfest of the 8.5 development cycle has begun!
http://commitfest.postgresql.org/

The Italian PostgreSQL Users Group has joined the PostgreSQL
Translation Project.  A working group of 9 people has begun the
journey to make the Italian section of babel.postgresql.org greener.
More information in Italian at:
http://traduzioni.itpug.org/

== PostgreSQL Product News ==

Archiveopteryx 3.1.2, a PostgreSQL-based email handler, released.
http://www.archiveopteryx.org/3.1.2

Benetl 2.9, an ETL tool for files using PostgreSQL, released.
http://www.benetl.net

Npgsql2 2.0.6, a .NET data provider for PostgreSQL, released.
http://www.npgsql.org

PostgreDAC ver. 2.5.2 released.
http://microolap.com/products/connectivity/postgresdac/download/

== PostgreSQL Jobs for July ==

http://archives.postgresql.org/pgsql-jobs/2009-07/threads.php

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Conferenza Stampa Comitato Referendum Elettorale: NO AGLI SPRECHI

Posted by Marco Frattola on February 28, 2009
comunicati, politica / No Comments

“Caro Ministro, niente scherzi: il referendum va fatto nell’election day”Lettera al ministro di Giovanni Guzzetta & Mario Segni
27 febbraio 2009

Signor ministro Maroni,lo scorso dicembre lei annunciò l’intenzione del Governo di accorpare in unica tornata, il cosidddetto “election day ” del 7 giugno, le elezioni europee e quelle amministrative. Lei indicò come primo motivo il forte risparmio che ne sarebbe derivato.Le scrivemmo immediatamente plaudendo alla sua decisione e chiedendo che il governo facesse a questo punto, come ci sembrava logico, il passo successivo, e cioè accorpasse anche il referendum elettorale. Era evidente d’altra parte che il risparmio conseguente al referendum sarebbe stato notevolmente maggiore, dato che interessa tutti i cittadini e non solo, come per queste elezioni amministrative, una parte.
Non c’è stata alcuna posizione ufficiale del governo, se non alcune voci di stampa, che speriamo infondate, le quali indicherebbero l’intenzione di indire il referendum una settimana dopo l’election day, cioè il 14 giugno.
Ma vi è adesso un fatto nuovo. Uno dei più autorevoli centri di ricerca italiani, la “Voce.info”, ha calcolato in 400 milioni di euro circa il costo che subirebbe la collettività da un mancato accorpamento. Il rifiuto di inserire il referendum nell’election day costerebbe quindi all’Italia una somma enorme. E’ superfluo indicare i tanti modi in cui cifre del genere potrebbero essere utilizzate nel pieno della crisi che stiamo attraversando.
E’ stato obiettato che l’abbinamento potrebbe aumentare la percentuale dei votanti, dando così indirettamente un aiuto al referendum per il quale è prescritto un quorum minimo di validità. Ma vi è un modo semplicissimo di assicurare ad ogni elettore, anche in concomitanza con altre elezioni, il diritto di astenersi, scelta perfettamente legittima. E’ sufficiente che il presidente di seggio informi l’elettore, al momento della consegna delle schede, che può rifiutare quella per il referendum votando quindi per le altre elezioni e astenendosi su questo. La non partecipazione al voto assumerebbe in questo caso, come è giusto che sia, il significato di una consapevole scelta. Per assicurare tutto questo è sufficiente una sua circolare.
Non riusciamo a comprendere quali motivi si opporrebbero a questa scelta. Lei sa che l’abbinamento delle elezioni europee con referendum è stato fatto sia Italia, nel 1989, sia in vari altri paesi europei. Lei sa anche che l’election day, non solo per i risparmi, ma anche per la razionalizzazione della vita pubblica, è prassi costante di grandi democrazie. Nello scorso novembre tutti gli italiani hanno visto i cittadini statunitensi votare nello steso giorno per il presidente, per il governatore, per deputati e senatori, e in quasi tutti gli stati per moltissimi importanti referendum.
Siamo dunque fiduciosi che prevarrà una decisione improntata alla ragionevolezza. Per poterle esporre ancora meglio questi argomenti ci permettiamo comunque di chiederle un incontro.Rappresentiamo il comitato referendario, un potere dello Stato secondo quanto riconosciuto dalla Corte costituzionale, il quale ha il diritto e il dovere di rappresentare i cittadini che hanno firmato (820 mila) e il loro diritto a che l’iter referendario si svolga nel modo più corretto e lineare.

Giovanni Guzzetta
Mario Segni

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Sì alla vita, No alla tortura di stato

Posted by Marco Frattola on February 21, 2009
comunicati, diritti, eventi / No Comments

SÃŒ ALLA VITA, NO ALLA TORTURA DI STATO – 21 FEBBRAIO TUTTI A PIAZZA FARNESE
Appello dì Lorenza CARLASSARE, Andrea CAMILLERI, Furio COLOMBO, Umberto ECO, Paolo FLORES D’ARCAIS, Margherita HACK, Pancho PARDI, Stefano RODOTA’:



“La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l’alimentazione e l’idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale.
Pur di imporre questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la Costituzione repubblicana. E’arrivato ad oltraggiare una delle costituzioni più democratiche del mondo, la nostra, definendola “filosovietica”, mentre non perde occasioni per elogiare il suo “amico Putin”, ex-dirigente del Kgb. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo “ora basta!”.
Per dire sì alla vita e no alla tortura, per dire sì alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire sì al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Farnese, sabato 21 febbraio alle ore 15.
Passa parola, la democrazia dipende anche da te”

.
FIRMA L’APPELLOISCRIVITI ALLA MANIFESTAZIONE SU FACEBOOKhttp://www.micromega.net

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[FFII] Il tempo stringe…

Posted by Marco Frattola on April 17, 2005
comunicati, ffii / Comments Off

Dalla seduta del Parlamento Europeo del 14 aprile 2005, parte formalmente l’iter procedurale della seconda lettura per il Parlamento della direttiva sulla brevettabilità delle cosiddette invenzioni realizzate per mezzo di computer.

Il presidente ha ricevuto dal Consiglio Europeo la posizione comune; il Parlamento Europeo avrà tre mesi (a partire dal 15 aprile 2005) per esprimersi in merito.

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[annozero] “Interessi sui brevetti del software”

Posted by Marco Frattola on April 12, 2005
AttivAzione, comunicati / No Comments

Interessi sui brevetti del software
14 marzo 2001
Bernard Lang
INRIA – AFUL – ISOC FRANCIA


Pubblicato nel forum del numero 84 della rivista Terminal, primavera 2001.
Testo originale.
Traduzione su annozero di Antonella Beccaria

Le invenzioni non possono, in natura, essere soggette a proprietà. La società può conferire un diritto esclusivo per i profitti provenienti da esse a titolo di incoraggiamento per quegli uomini che perseguono idee con cui produrre utilità, ma questo può o meno essere dato, in accordo con il volere e la convenienza sociale, senza pretese o rivendicazioni da parte di nessuno.

Thomas Jefferson, Lettera a Isaac McPherson, 1813

La legislazione sulla proprietà intellettuale, che comprende i brevetti, fu inizialmente una misura che accompagnava un’economia fondata sulla produzione dei beni materiali o sull’elaborazione di procedimenti altrettanto materiali. Il brevetto è un privilegio del monopolio sulla produzione di un bene o sull’operatività di un procedimento. Come tutti i monopoli, i brevetti presentano inconvenienti economici, conosciuti fin dalla loro origine. Le sovvenzioni erano e dovevano restare motivate dalla volontà di incoraggiare lo sviluppo tecnologico. Tuttavia, ci si può domandare se l’estensione della brevettazione a tutti i settori, compresi quelli immateriali, dell’economia contemporanea molto differente giustifichi ancora i criteri tradizioni e soprattutto se non presenti inconvenienti, sotto forma di nuovi pericoli.

Il contesto

Nel contesto della mondializzazione dei mercati, gli attori economici ricercano in modo molto naturale una uniformazione delle regole generali e nello specifico quelle fondate sulla proprietà intellettuale. Nel caso del brevetto, questa uniformazione comporta due dimensioni:

  • una dimensione geografica, che tende all’unificazione di zone via via più larghe attraverso regolamenti e meccanismi di attribuzione dei brevetti, inquadrati abbastanza correttamente, a livello mondiale, attraverso gli accordi ADPIC;
  • una dimensione di settore, che tende a definire regole uniche applicabili a tutti i settori tecnologici volgendo, in modo simultaneo e furtivo, all’estensione senza reali limiti dei campi presi in considerazone, in particolare quelli tecnologici immateriali che includono nello specifico programmi per elaboratore.

In modo furtivo perché, benché rivesta un interesse maggiore per la nuova economia fondata essenzialmente sulle risorse immateriali, la brevettazione dell’immateriale è stata trattata come un aspetto minore del problema a livello europeo e rimane nell’ambito del non detto a livello mondiale (accordi ADPIC o TRIPS [1]), trasformandolo nell’oggetto di una lotta quasi sotterranea [2]. Ora sono necessarie alcune constatazioni:

  • la brevettazione delle risorse immateriali tende a rientrare nell’ambito della brevettazione di un sapere che era tradizionalmente considerato non brevettabile, come gli algoritmi matematici o i metodi intellettivi. Le implicazioni tecniche, etiche, sociologiche o semplicemente pratiche non sono necessariamente evidenti;
  • l’apparizione del brevetto è legata all’emergenza dell’industria materiale, in risposta alle sue crisi economiche. L’economia dell’immateriale funziona su evidenti regole quantitativamente e soprattutto qualitativamente differenti. È dunque naturale aspettarsi un trattamento differente e appropriato per i beni immateriali;
  • nel mondo futuro, in cui l’insieme degli atti di ognuno e l’insieme dei meccanismi sociali implicheranno una gestione o un controllo informatico, la brevettazione del software implica la possibilità di un controllo privato senza precedenti sui processi che possono riflettersi su diritti fondamentali: libertà d’espressione e di comunicazione oppure diritto all’educazione, per esempio.

A dispetto di una sensibilizzazione del pubblico e dunque del mondo politico rispetto a questi interessi, le pratiche si sono potute evolvere nel corso degli ultimi 25 anni verso una brevettazione via via maggiore del software, già protetto dal diritto d’autore [3], principalmente sotto la pressione dei principali gruppi industriali e dei professionisti della proprietà industriale. Questa evoluzione si è inizialmente manifestata negli Stati Uniti, favorita da una giurisprudenza sempre più condiscendente, senza che esistesse alcuna disposizione legislativa o un’analisi degli effetti economici. Si è diffusa poi al Giappone e in seguito all’Ufficio Europeo dei Brevetti [European Patente Office, ndt] il cui testo fondante – il trattato di Monaco [4] – è stato, a causa delle stesse pressioni, interpretato in modo sempre più lassista in favore della brevettazione dell’immateriale.

Nel mezzo di questo lassismo nell’interpretazione dei testi, è implicito un punto di rottura che porta con sé soprattutto una reale confusione in merito alle regole del gioco. Durante l’estate 2000 fu proposto un emendamento del trattato – l’Articolo 52 – che ratificasse questa evoluzione. Ma altri attori nel frattempo hanno preso coscienza di questi pericoli: scienziati e informatici, giuristi e dirigente delle PMI. Si opposero pubblicamente a questo emendamento [18] che fu respinto dagli stati membri dell’EPO. Il dossier venne rimandato allo studio della commissione europea [5].

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