Archive for January, 2007

[Assoli] “Ricorso al TAR dell’Associazione per il Software Libero: prima vittoria”

Posted by Valerio Ravaglia on January 31, 2007
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COMUNICATO STAMPA
Con preghiera di massima diffusione
http://www.softwarelibero.it/news/news070129.shtml

Ricorso al TAR dell’Associazione per il Software Libero: prima vittoria

Con una sentenza a lungo attesa il Tribunale Amministrativo Regionale
del Lazio riconosce che l’Associazione per il Software Libero (Assoli)
ha il diritto di perseguire i suoi scopi statutari agendo anche in
giudizio ove fosse necessario.

http://www.softwarelibero.it/ministeri/lavoro/sentenza_tar.shtml

Con sentenza n. 428/2007 la III sezione bis del T.A.R. Lazio riconosce
infatti che “L’Associazione per il Software Libero, associazione
senza scopo di lucro, ha come finalità statutaria la promozione e
la diffusione del software libero” ed ha quindi respinto le istanze
dell’Avvocatura dello Stato volte a far dichiarare inammissibile il
ricorso di Assoli.

“Le eccezioni [sollevate, n.d.r.] sono tutte da disattendere” e “Non
può quindi dubitarsi del fatto che la procedura selettiva leda gli
interessi degli appartenenti all’Associazione e che tale incisione la
legittimi a impugnare il bando de quo per la tutela degli enunciati
scopi statutari.”

“Questa prima sentenza è dirompente – commenta il presidente
dell’Associazione – in quanto ci viene riconosciuto il diritto legittimo
di lottare per l’adozione del Software Libero e dei formati liberi nella
Pubblica Amministrazione”.

Il giudizio però non si è ancora concluso: la decisione nel merito
specifico del ricorso è stata rimandata.

Il TAR, infatti, ha rinviato la causa ad un nuova udienza da tenersi il
22 Marzo 2007 ed ha ordinato al Ministero di depositare il parere CNIPA
70/04 che non è stato ancora prodotto in giudizio.

L’originale della sentenza è reperibile presso il sito
http://www.giustizia-amministrativa.it selezionando TAR, Roma ed
inserendo i dati necessari: numero “428″, anno “2007″, tipo “sentenza”.

Che cos’è l’Associazione per il Software Libero:

L’Associazione per il Software Libero è un’associazione senza scopo di
lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del software libero
in Italia ed una corretta informazione sull’argomento.

Contatti:

Paolo Didonè +39 347 4353774

Per maggiori informazioni:

http://www.softwarelibero.it
info@softwarelibero.it

Ricorso di AsSoLi al TAR del Lazio: primo successo

Posted by Marco Frattola on January 30, 2007
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Fonte: blog di Paolo Didonè

Lo scorso maggio l’Associazione per il Software Libero ha intrapreso un’azione legale presso il Tribunale Amministrativo della Regione Lazio contro un bando di gara che poneva come condizioni arbitrarie la fornitura di una suite applicativa di software proprietario per ingenti somme (che tra l’altro era possibile comprare solo da undici rivenditori in tutto il territorio nazionale) senza alcuna giustificazione in merito all’adozione di tale tecnologia piuttosto che altre.

L’Associazione aveva quindi intrapreso anche una campagna di sensibilizzazione sul territorio nazionale per raccogliere fondi e portare avanti la battaglia legale.

Ebbene gli sforzi richiesti hanno prodotto un primo eclatante risultato.

Con una sentenza a lungo attesa il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio riconosce che l’Associazione per il Software Libero (Assoli) ha il diritto di perseguire i suoi scopi statutari agendo anche in giudizio ove fosse necessario.

Con la Sentenza n. 428/2007 la III sezione bis del T.A.R. Lazio riconosce infatti che “L’Associazione per il Software Libero, associazione senza scopo di lucro, ha come finalità statutaria la promozione e la diffusione del software libero” ed ha quindi respinto le istanze dell’Avvocatura dello Stato volte a far dichiarare inammissibile il ricorso di Assoli.

“Le eccezioni [sollevate, n.d.r.] sono tutte da disattendere” e “Non può quindi dubitarsi del fatto che la procedura selettiva leda gli interessi degli appartenenti all’Associazione e che tale incisione la legittimi a impugnare il bando de quo per la tutela degli enunciati scopi statutari.”

“Questa prima sentenza è dirompente – commenta il presidente dell’Associazione – in quanto ci viene riconosciuto il diritto legittimo di lottare per l’adozione del Software Libero e dei formati liberi nella Pubblica Amministrazione”.

Il giudizio però non si è ancora concluso: la decisione nel merito specifico del ricorso è stata rimandata.

Il TAR, infatti, ha rinviato la causa ad un nuova udienza da tenersi il 22 Marzo 2007 ed ha ordinato al Ministero di depositare il parere CNIPA 70/04 che non è stato ancora prodotto in giudizio.

L’originale della sentenza è reperibile presso il sito giustizia-amministrativa.it selezionando TAR, Roma ed inserendo i dati necessari: numero “428”, anno “2007”, tipo “sentenza”.

Che cos’è l’Associazione Software Libero:

L’Associazione Software Libero è un’associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del software libero in Italia ed una corretta informazione sull’argomento.

Per maggiori informazioni:

info@softwarelibero.it

Un mondo senza GNU

Posted by Marco Frattola on January 15, 2007
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Ricevo e pubblico volentieri questo contributo (sotto licenza “CC-Attribution-SA 2.0 Italy“) di Marco Milanesi:

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Cosa sarebbe il mondo senza GNU?

Che cosa sarebbe il mondo senza Nutella?
Sicuramente avremmo un’idea di dolce in meno, un momento ricreativo in
meno per i bimbi di tutte le generazioni, ma forse rimpiazzabile con
altri dolcetti piu’ creativi e gustosi… anche se la nutella e’
sempre la nutella! (o almeno noi lo crediamo perche’ esiste :)

Ma cosa sarebbe un mondo senza GNU?

Il progetto GNU nasce nel 1984 — un anno fortemente simbolico a
livello letterario per chi ha letto l’omonimo romanzo di Orwell –
grazie a Richard M. Stallman che partorisce l’idea di una ‘licenza libera’ che possa sovvertire la concezione imperante negli anni ‘80:
il software proprietario.

Il software quindi deve riacquisire il suo stato di liberta’ ‘rubata’
e tornare ad essere opera collettiva, comunitariamente condivisa, e
non una scatola nera, oscura che non si puo’ cambiare.
D’altronde chi comprerebbe una macchina su cui non possa mettere le
mani sopra o andare dal meccanico di fiducia per farla riparare senza
passare solo dal meccanico del produttore?

Oggi ormai GNU/Linux e’ diventato professionale, riconosciuto a
livello mondiale come sistema operativo fonte di reddito, di
innovazione ed abbracciato da molte multinazionali.

Tutto questo grazie alla perseveranza di Mr. Stallman, che ha si
contribuito a farne un successo economico globale, ma specialmente ha
ridiffuso il concetto che il software debba essere condiviso
socialmente grazie ad un valore che sembrava voler essere gettato nel
dimenticatoio: la liberta’.

La domanda ricorre: “Ma cosa sarebbe un mondo senza GNU?” dal 1984 in
poi?

La formula piu’ gettonata negli anni ‘80 era quella del freeware o
shareware (da non confondersi col Free Sofware/Software Libero).
Il mondo delle BBS in era pre-internet-di-massa ne era letteralmente
costellato, la comunita’ era vibrante e le persone utilizzavano con
piacere il software gratuito o ’shareware’ che richiedeva una piccola
somma per finanziare lo sviluppo ed il miglioramento del software
stesso.

Viene da speculare se il freeware/shareware, nella sua formula avrebbe
creato un sistema operativo totalmente freeware, quindi solo gratuito,
e se avesse avuto un impatto cosi’ notevole a livello di diffusione
come nel caso di GNU/Linux — soprattutto nell’era di internet — o se
invece la maggior parte delle persone si sarebbe ‘accomodata’ su un
sistema operativo proprietario (MacOS, Windows) con a corredo qualche software
freeware.

Personalmente credo nell’ultima ipotesi. Senza un movimento globale di
sensibilizzazione sulla liberta’ e la condivisione non si sarebbe
realizzato ne’ il ’sogno’ del sistema operativo libero, ma neanche
quello del sistema operativo solamente gratuito.

Proseguendo, sorgono interrogativi ‘importanti’. Useremmo si’ sistemi
proprietari, sicuramente per collegarci ad internet, leggere la posta,
scaricare dei file.
Il sistema operativo piu’ diffuso sarebbe Windows in qualsiasi sua
incarnazione, non peraltro perche’ l’hardware ‘IBM compatibile’
sarebbe piu’ diffuso ed il Mac sarebbe piu’ costoso.

Vivremmo in un mondo dove i formati dei dati sarebbero quasi
totalmente *non* interscambiabili e ad ogni aggiornamento del sistema
operativo o del software di video scrittura per esempio, dovremmo
convertire i nostri file alla nuova versione del software sperando che
non si perdano stili e formattazioni particolari (cosa tra l’altro
che e’ accaduta ed accade parzialmente anche oggi…).

Internet sarebbe dominato da Microsoft, google non sarebbe quello che
pensiamo oggi perche’ non esisterebbe GNU/Linux (su cui google poggia
la sua robustezza e potenza), yahoo.com, altavista.com, excite.com,
hotbot.com (chi se li ricorda ancora?) si contenderebbero il mercato,
sperando di non essere soffocati dal motore di ricerca di Microsoft,
MacOSX probabilmente non esisterebbe nella sua incarnazione attuale.
Non esisterebbe neppure, probabilmente perche’ i BSD liberi non
avrebbero la forma che hanno oggi.

Ci ritroveremmo con strumenti di programmazione prodotti solo dalle
software house che vendono il sistema operativo. La grande mano di
Microsoft (ed in minor parte di Apple) avrebbe il completo monopolio
di fare il bello ed il brutto tempo sullo sviluppo software con il
conseguente soffocamento delle piccole realta’ aziendali che
avrebbero dovuto scendere sempre a patti con Microsoft/Apple per ogni
minima inezia.

Il DRM sarebbe una realta’ gia’ integrata totalmente con tutti i
sistemi operativi e l’interoperabilita’ fra essi sarebbe fortemente
ridotta.

Da parte di queste multinazionali in questo presunto mondo molto
‘Dickiano/Orwelliano’ si avrebbe un utente totalmente profilato, una
conoscenza totale su gusti, abitudini, comportamenti delle persone,
un mondo perfetto per le multinazionali e perfetto per il perfetto
consumatore.

L’unica mancanza a questa visione sarebbe il valore che
Richard M. Stallman volle portare avanti nel 1984, cioe’ quello della:
liberta’ del software.

Ma come si puo’ riscontrare nella visione romanzata che ho descritto,
la liberta’ del software non ha effetto solo sui programmi, ma anche
sui rapporti fra le persone, su quello che pensiamo, le idee che ci
scambiamo, come ci comportiamo e come veniamo controllati.
La societa’ tutta sarebbe in pericolo.

Mi sento in dovere di ringraziare Richard M. Stallman per aver
avviato nel 1984 quel progetto utopico che ha ispirato milioni di
persone in tutto il mondo a produrre Free Software e a condividere la
conoscenza.

Quindi “Grazie GNU!” per l’idea di societa’ libera che stai portando
avanti, ma grazie anche a tutti quelli in cui credono in questo
ideale.

Sarebbe interessante sentire la vostra opinione su:
Cosa sarebbe il mondo senza GNU?

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GPLv3, incontro con il LUG Piacenza

Posted by Valerio Ravaglia on January 15, 2007
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DRM e brevetti sugli algoritmi le nuove minacce alle libertà delgli utenti. GPL versione 3, la visione politica di Stallman, il “just for fun” di Linus Torvalds e le nuove sfide che attendono il movimento del Software Libero: se ne è parlato ieri sera in un piacevole incontro con i ragazzi del LUG Piacenza presso la loro sede. C’è interesse e si fa informazione.

LICENZA PUBBLICA GENERICA (GPL) DEL PROGETTO GNU
Versione 2, Giugno 1991

Preambolo

Le licenze della maggior parte dei programmi hanno lo scopo di togliere all’utente la libertà di condividere e modificare il programma stesso. Viceversa, la Licenza Pubblica Generica GNU è intesa a garantire la libertà di condividere e modificare il software libero, al fine di assicurare che i programmi siano liberi per tutti i loro utenti (…)

Da circa 20 anni Richard Stallman attraverso la Free Software Foundation e la sua geniale licenza GPL, combatte per difendere il libero accesso alle tecnologie e alla conoscenza.

Definitivamente imbrigliata la logica restrittiva del copyright che risulta completamente ribaltata con la geniale intuizione del copyleft, le major si attrezzano con nuovi strumenti giuridici e politici i quali, camuffati da paladini in difesa della “proprietà intellettuale”, hanno come unico vero scopo la difesa degli interessi economici a danno delle libertà di utilizzo e di scelta dei contenuti degli utilizzatori finali.

Si rende pertanto necessaria una revisione degli strumenti giuridici in difesa del software libero che, su richiesta della FSF, nell’ ottobre 2003 è stato definito dall’ UNESCO “Patrimonio dell’umanità”.
Questo il fondamentale ruolo che ci si aspetta venga svolto dalla prossima versione della GPL, la 3, giunta alla seconda bozza ed ancora in fase di pesante discussione e revisione.

C’è decisamente interesse attorno a tali questioni. Uno dei pregi che si deve riconoscere a Richard Stallman e al suo progetto GNU, è quello di avere in qualche modo risvegliato la coscienza di molti fruitori di tecnologie, di sviluppatori, di operatori, di utilizzatori finali i quali, oggi, non sono più disposti a subire passivamente la tecnologia nel ruolo di vacche da mungere ma ne richiedono il pieno, consapevole e libero utilizzo.

Dopo 20 anni di Free Software Foundation l’ umanità ha un patrimonio in più e noi lo difenderemo con tutte le nostre forze.

Ci sono novità anche per AttivAzione.org ma questa è un’ altra storia e ne parleremo in seguito.


- Foto by sbarrax

“È successo raramente nella storia, ma è successo, che in un momento in cui sembrava che le regole del gioco fossero immutabili, che i vincitori fossero imbattibili e i perdenti senza alcuna possibilità di riscatto, un uomo solo, assolutamente privo di potere, ricchezze, fama, bellezza, amicizie, un uomo qualunque della specie innumerevole dei perdenti, riuscisse a sovvertire le regole del gioco e a far saltare il banco. La storia raccontata in questo libro è la storia di uno di quegli eventi rari ed è la storia di un uomo eccezionale che nasce perdente e diventa vincente, che non è bello ma affascinante, che non è simpatico ma è adorato come un dio; non ha amicizie vere ma conta migliaia di ammiratori; mette i lunghi capelli in bocca o nel piatto ove sta mangiando ma è conteso ospite alla tavola dei ricchi e dei potenti; non sorride mai ma si traveste da santo mettendosi in testa, a mo’ di aureola, la superficie attiva di un hard disk della prima generazione; non ha i soldi per pagarsi una cena al ristorante ma ha sconvolto un mercato da migliaia di miliardi di dollari (…)”

Prefazione a Codice Libero, di Angelo Raffaele Meo – Professore Politecnico di Torino
Codice Libero download (PDF 440 Kb)

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(apparso in origine sul mio blog)

Lombardia, l’informatica fa latte?

Posted by Marco Frattola on January 13, 2007
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Riportiamo il comunicato stampa dei Verdi Lombardia, apparso su Punto Informatico, in merito alla situazione dell’informatica della Pubblica Amministrazione lombarda:

“L’informatica in Lombardia fa latte da tutte le parti. E non ce ne vogliano i produttori indipendenti e i professionisti che con competenza lavorano nel settore informatico, ma è evidente che nell’approvvigionamento di software da parte della Pubblica Amministrazione lombarda qualcosa non funzioni.

Speravamo che con il 2006 si fosse chiuso l’annus horribilis dell’informatica in Regione Lombardia. Ricordiamo il caso Kamasutra, il virus che l’anno scorso bloccò per alcuni giorni l’intero sistema informatico del comune di Milano, e il blocco dei server, sempre a causa di un virus, della Regione Lombardia lo scorso agosto e per l’intero mese.

Apprendiamo invece che il 2007 comincia sotto i peggiori presagi. Per un errore informatico, dice l’Assessore Beccalossi, sono stati erogati contributi anche a coloro che non ne avevano diritto, a compensazione delle “multe latte” non pagate: un evidente danno per i produttori di latte in regola e per tutti i cittadini. Sempre l’Assessore dice che l’errore è stato nell’incrociare due banali data base. Ci domandiamo quale sia il grado di standardizzazione nell’utilizzo del software tra gli enti della Pubblica Amministrazione, dal momento che se due data base non si parlano la stessa lingua, siamo di fronte a una difficoltà grave.

Ben venga quindi l’iniziativa del Presidente della IV commissione Saffioti che su proposta mia e del Tavolo Regionale “Politica del Software” avvierà un percorso di audizioni al fine di arrivare a un progetto di legge per l’utilizzo dei formati aperti e la promozione del software libero. In Lombardia e, soprattutto, nella pubblica amministrazione lombarda c’è tanto bisogno di aprirsi al mercato e smantellare i monopoli. Forse e finalmente i cittadini potranno avere qualche garanzia in più sulla gestione informatica della cosa pubblica.

Una nota a margine che a questo punto diventa importante: speriamo che la gestione dei dati sensibili contenuti nella carta sanitaria questi errori non avvengano mai. In quel caso non si tratterebbe di denaro ma della privacy di tutti i cittadini.

Marcello Saponaro
consigliere regionale dei Verdi”